La prematurità rimane la principale causa di morte perinatale in bambini non malformati.
II parto prematuro ha una incidenza del 6-10% ma è responsabile di oltre il 60% < della mortalità perinatale.
Tale incidenza di parto prematuro negli ultimi 10 anni a dispetto dell a disponibilità di numerosi agenti tocolitici e rimasta invariata.
Vi sono due potenziali possibilità di azione nel tentativo di ridurre ii rischio di parto prematuro: la prima è quella di prevenirne l’inizio e la seconda di inibirne la progressione.
Nel programma di prevenzione del parto prematuro si inseriscono: la raccolta di una accurata anamnesi familiare e personale delle pazienti, il riconoscimento tempestivo di patologie e fattori di rischio clinici e biochimici (esempio, fibronectina), il monitoraggio attento di dismicrobismi vaginali e urinari e, il controllo dell’ ipercontrattilità uterina.
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