L’inositolo nel trattamento della PCOS

Il Prof. Vittorio Unfer, intervenuto alla trasmissione “Le Ali della Salute”, parla dell’inositolo nel trattamento della PCOS.

L’inositolo nella PCOS

Nella pratica clinica ostetrico-ginecologica, l’inositolo viene utilizzato nella policistosi ovarica e, in ostetricia, nella prevenzione del diabete gestazionale.

In realtà di policistosi ovarica non si guarisce, ma la sua sintomatologia si trasforma in menopausa, tra i 48 e i 52 anni, quando si verifica la cessazione dell’attività ovarica e del ciclo mestruale.

Abbiamo, infatti, un maggior rischio di diabete, cinque volte di più rispetto alla popolazione non affetta da policistosi ovarica, maggiore incidenza di malattie cardiovascolari che vanno dall’infarto del miocardio all’ictus.

Il ruolo del mio-inositolo nella PCOS

Il mio-inositolo gioca un ruolo importante nella prevenzione di queste patologie. La carenza alimentare, anche se rara, e l’utilizzo di prodotti che contengono delle sostanze che competono con i trasportatori dell’inositolo a livello intestinale possono determinare la diminuzione sistemica e intracellulare di questa sostanza, portando a una maggiore incidenza di queste patologie.

La buona alimentazione, lo sport e la supplementazione con il mio-inositolo possono aiutare quindi a prevenirle.

Anche in menopausa, come nella policistosi ovarica, è importante che sia un’equipe composta da più specialisti, che vanno dall’endocrinologo al diabetologo, al biologo nutrizionista, al dermatologo, a seguire le pazienti per individuare quei sintomi che caratterizzano queste alterazioni metaboliche.

Ricordiamo, infine, che quando si parla di menopausa non si deve parlare necessariamente di policistosi ovarica.