Il Prof. Vittorio Unfer ha partecipato alla conferenza stampa “Culle vuote: analisi delle ragioni del calo demografico. Sessualità, inFormazione e il ruolo della Medicina di Genere”, organizzata su iniziativa del Senatore Scurria, presso la Sala ISMA del Senato della Repubblica.
Dall’ultimo Report ISTAT del 2023 emerge che i nati residenti in Italia sono 379mila, con un tasso di natalità pari al 6,4 per mille (era 6,7 per mille nel 2022). La diminuzione delle nascite rispetto al 2022 è di 14mila unità (-3,6%).
Numeri questi che pongono l’Italia di fronte a una sfida generazionale senza precedenti e che preoccupano esperti e istituzioni che hanno promosso quindi un “tavolo di confronto” a cui è intervenuto il Prof. Unfer con la relazione “Natalità ai minimi storici: fattori socioeconomici e mutati stili di vita. L’importanza della comunicazione e prevenzione. Il ruolo del Ginecologo.”
Durante il suo intervento, il Prof. Unfer ha sottolineato che l’Italia è tra i paesi europei con il più basso indice di natalità e l’età media più alta per la prima gravidanza. È necessaria quindi un’inversione di tendenza per riportare l’età del primo figlio ai numeri di qualche decennio fa, quando era di 28 anni. I ginecologi devono necessariamente essere in prima linea, poiché hanno l’opportunità di seguire le donne fin dall’adolescenza. Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione anche al fattore maschile. Gli uomini, infatti, tendono a fare meno controlli per ragioni culturali e di tabù, evitando spesso di consultare specialisti come urologi e andrologi. Una maggiore consapevolezza e prevenzione potrebbero quindi aiutare a risolvere tempestivamente diversi problemi che compromettono la fertilità.
Tra gli esperti sono intervenuti alla conferenza anche la Prof. Appetecchia, membro EGOI-PCOS, che ha sottolineato l’importanza della medicina di genere, la Prof.ssa Colaceci che ha evidenziato l’importanza della formazione dei medici attuali e futuri e la Prof. Ortona che invece ha illustrato il punto di vista delle istituzioni.