Il parere del prof. Vittorio Unfer, intervenuto a Radio Cusano, sul trattamento della PCOS, la causa più frequente di infertilità femminile, e sul Myo-inositolo, valido alleato per la salute delle donne!
Cos’è la sindrome dell’ovaio policistico?
Con il termine sindrome dell’ovaio policistico non si intende una vera malattia, ma una situazione che può essere caratterizzata da diversi sintomi o disturbi, più o meno prevalenti.
È una patologia multidisciplinare che si può manifestare con acne, irsutismo o alopecia di tipo androgenetico, anche se i fenomeni più ricorrenti sono l’amenorrea (assenza del ciclo) o l’oligomenorrea (ciclo più lungo di 35 giorni). La causa che determina questa sintomatologia è l’anovulazione di tipo cronico. Proprio in questo quadro si determina la sterilità femminile causata dall’assenza dell’ovulo, fondamentale insieme allo spermatozoo dell’uomo per avviare una gravidanza.
Questo fattore rappresenta più del 30% delle cause di sterilità, oltre che il motivo per cui una coppia si rivolge a un centro PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) per intraprendere un lungo percorso utile al raggiungimento della gravidanza.
Inoltre, oltre il 60% delle coppie che intraprende questo percorso e raggiunge l’obiettivo, si separa poi entro 12 mesi dalla nascita del bimbo. Questo fa capire quanto lo stress coinvolga fortemente la coppia. Mediamente il 30% delle coppie che ricorre alla procreazione assistita ha una gravidanza dopo il primo ciclo, mentre al contrario il 70% non ha successo.
Dato che la PCOS è una patologia multidisciplinare, se la paziente ha come sintomo l’acne si rivolgerà al dermatologo; se invece il suo sintomo prevalente è l’assenza del ciclo si rivolgerà al ginecologo; se avrà un’intolleranza agli zuccheri, come è molto frequente, si rivolgerà all’endocrinologo o al nutrizionista. Quando ci si rivolge al ginecologo, perché il sintomo prioritario è l’assenza del ciclo, si avvieranno una serie di indagini cliniche, come ecografia o esami ematochimici, per verificare il dosaggio degli ormoni.
Di cosa parliamo quando diciamo “inositolo”?
Parliamo di una molecola estremamente naturale, che troviamo nelle noci, nelle arance, nei legumi e nella crusca. Purtroppo, questi alimenti sono sempre più raffinati, quindi al loro interno troviamo sempre meno proprietà a disposizione. L’inositolo è una molecola prebiotica, ovvero che nasce prima della vita, che è fondamentale in diversi tessuti, tra cui l’ovaio.
Per avere la ciclicità della crescita follicolare è necessario che l’ormone FSH (ormone follicolo stimolante) parli con l’ovaio e lo induca ad eseguire determinate azioni per portare alla formazione del follicolo. Questo ormone, però, riesce a trasferire il messaggio solo se a livello ovarico trova la molecola myo-inositolo. “Myo” significa muscolo ed è una molecola molto simile allo zucchero da cucina, ma la sua funzione è estremamente diversa in quanto è fondamentale che si trovi nella giusta quantità nel liquido follicolare a disposizione dell’ovaio.
Senza l’ovulazione la paziente è sterile, ma per avere l’ovulazione sono importanti una serie di meccanismi che vengono ben compresi dall’ovaio solo se è presente il myo-inositolo. È così che l’alimentazione ha un ruolo fondamentale, così come la riduzione del peso. In queste pazienti è molto importante l’integrazione, perché le cause potrebbero essere legate a un malassorbimento intestinale, a un’alimentazione sbagliata e ad altre cause. Parliamo sicuramente anche di una predisposizione genetica alla malattia, ma è certo che queste pazienti hanno una minor quantità di myo-inositolo nell’organismo e quindi va integrato.
Come e in quale rapporto integrare il myo-inositolo?
Esistono diverse forme di inositolo, ma le più importanti sono due: il myo-inositolo e il d-chiro-inositolo. Queste molecole, nonostante siano molto simili tra loro, hanno funzioni totalmente diverse, ma unite insieme sono molto più forti in quanto una potenzia l’azione dell’altra.
Il rapporto ottimale è di myo-inositolo e d-chiro-inositolo è 40:1, ovvero 40 parti di myo e una parte di d-chiro. Questa combinazione è perfetta per risolvere il problema dell’anovulazione nelle pazienti con la sindrome dell’ovaio policistico.
La pillola anticoncezionale è utile per la PCOS?
La pillola anticoncezionale non protegge dalla policistosi ovarica, maschera il fenomeno in quanto blocca l’ovulazione e quindi la formazione di queste cisti, ma non risolve il problema alla base. Ricordiamo, infatti, che si tratta di una malattia metabolica, che causa iperinsulinemia, e la pillola peggiora questo aspetto. In ogni caso la pillola, in associazione al myo-inositolo e al d-chiro-inositolo, sembra dare risultati migliori.