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Ovaio policistico, l’inositolo (e gli stili di vita) salva-fertilità

SOLE24ORESANITA’ 24 – IL SOLE 24ORE

 

di Vittorio Unfer (IPUS – Istituzione di Alta Formazione Chiasso, Switzerland)

La sindrome dell’ovaio policistico (polycystic ovary syndrome, PCOS) è uno dei più comuni disordini ormonali nelle donne. Presente nel 5-10% delle donne in età fertile, rappresenta il principale motivo di mancato concepimento. Nonostante la sua frequenza, i meccanismi patogenetici della PCOS sono tuttora poco chiari. Evidenze scientifiche hanno dimostrato che l’insulino-resistenza e la conseguente iperinsulinemia (l’aumento del rilascio di insulina per compensare il suo minore effetto) sembrano avere un ruolo rilevante nella patogenesi della PCOS. Per questo motivo si è ipotizzato che sostanze insulino-sensibilizzanti che ripristinano, cioè, la sensibilità dei tessuti dell’organismo all’insulina, riducendo l’iperinsulinemia, possano risultare utili nella cura della PCOS.
Il primo approccio terapeutico deve essere rivolto al cambiamento degli stili di vita del paziente, specie se in sovrappeso o obeso, volti a favorire un calo ponderale e basati sull’aumento dell’attività fisica e sulla definizione di una dieta adeguata. Tutto ciò rappresenta un approccio iniziale sicuro ed economico per cercare di migliorare la funzione riproduttiva e il profilo metabolico di queste pazienti. Con l’obiettivo di abbassare l’iperinsulinemia sono stati anche introdotti vari farmaci insulino-sensibilizzanti, tra questi la metformina è il più impiegato negli USA per la PCOS. Anche altri (tiazolidinedioni) si sono rivelati efficaci ma possono indurre effetti collaterali, in alcuni casi anche gravi, quindi è stato necessario individuare nuovi approcci farmacologici.

Inositolo salva ovaio
I più promettenti riguardano l’impiego di una molecola naturale, chiamata inositolo, che è presente….

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